Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31928 del 3 agosto 2007

ECLI:IT:CASS:2007:31928PEN

Massima

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Il pericolo concreto di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare prevista dall'art. 274 c.p.p., lett. c), può essere desunto dalla gravità della condotta criminosa posta in essere dall'indagato, caratterizzata dalla persistenza per lungo tempo del disegno delittuoso, dalla capacità di intessere relazioni con pubblici funzionari compiacenti e di individuare i settori della pubblica amministrazione più permeabili, nonché dalla propensione a risolvere problemi e difficoltà attraverso modalità delittuose. Tali elementi, frutto di un esame approfondito della condotta dell'indagato, integrano logiche deduzioni idonee a giustificare il concreto pericolo di reiterazione del reato, senza che si tratti di mere congetture. La motivazione che faccia riferimento a tali circostanze soddisfa pertanto il requisito di concretezza richiesto dalla norma, legittimando il mantenimento della misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giaco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. SA. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 14/03/2007 TRIB. LIBERTA' di PALERMO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARASCA GENNARO;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Dott. DI POPOLO Angelo, che ha concluso per l'annullamento con rinvio della ordinanza impugnata.

La Corte di Cassazione:

OSSERVA

All'imprenditore Ca. Sa. , al quale era stata imp…

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