Cassazione penale Sez. V ordinanza n. 29246 del 25 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:29246PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, in caso di sentenza di patteggiamento, può essere adito in sede di ricorso per cassazione soltanto per motivi attinenti all'espressione della volontà dell'imputato, al difetto di correlazione tra richiesta e sentenza, all'erronea qualificazione giuridica e all'illegalità della pena, essendo preclusa la deduzione dell'omessa valutazione delle condizioni per pronunciare sentenza di proscioglimento ex art. 129 c.p.p. Pertanto, il ricorso proposto per tale ultimo motivo deve essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende, in ragione della pretestuosità del gravame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. RICCARDI Giusep - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/03/2018 del Tribunale di Catania
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIUSEPPE RICCARDI.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso la sentenza emessa ex articolo 444 c.p.p. il 07/03/2018 con la quale il Tribunale di Catania ha applicato la pena di mesi otto di reclusione per il reato di cui all'articolo 614 c.p..
Deduce il vizio di motivazi…

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