Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9259 del 2 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:9259PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini della conferma della misura cautelare, può essere desunto anche dalle modalità della condotta delittuosa, in quanto elemento significativo per valutare la pericolosità sociale dell'imputato, senza che ciò comporti una violazione dei poteri del tribunale del riesame, il quale è tenuto a valutare la persistenza dei presupposti della misura restrittiva, anche attraverso l'esame degli elementi fattuali del reato contestato. La situazione di separazione tra l'imputato e la parte lesa, così come le difficili condizioni di salute dell'imputato, non sono di per sé sufficienti a escludere il pericolo di reiterazione del reato, qualora il tribunale abbia adeguatamente motivato sulla permanenza delle esigenze cautelari, sulla base di una valutazione complessiva della condotta e della personalità dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiuli - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. DE BERNARDINIS Silvana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GA. BR. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 07/10/2008 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. DE BERARDINIS SILVANA;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. Monetti Vito, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

- Con ordinanza in data 7-10-2008 il Tribunale di NAPOLI, Sez. Riesame, rigettava le istanze - processualmente riunite per la trat…

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