Cassazione penale Sez. I sentenza n. 41 del 5 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:41PEN

Massima

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Il delitto di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. si configura quando un gruppo criminale organizzato si avvale della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e omertà che ne deriva per commettere delitti, acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, di appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri, ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto nelle elezioni o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali. A tal fine, il giudice deve valutare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in relazione alla struttura organizzativa del gruppo, alla sua capacità di manifestazione all'esterno, al ruolo rivestito dall'indagato, nonché all'esistenza di elementi oggettivi di riscontro alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. In particolare, rilevano la rigida ripartizione di ruoli e la gerarchia interna, il vincolo parentale tra gli esponenti apicali, la diuturnità dei rapporti, l'utilizzo di linguaggi cifrati e di rituali, l'individuazione di luoghi per le riunioni operative, la condivisione di momenti conviviali, la destinazione dei proventi illeciti ad una cassa comune, la disponibilità di uomini e mezzi per il perseguimento degli scopi criminosi, l'approvvigionamento di armamenti, il ricorso sistematico alla violenza, il compimento di azioni terroristiche, l'instaurazione di un clima di assoggettamento diffuso. Tali elementi, pur non dovendo raggiungere il livello di prova richiesto per la condanna, devono essere valutati nel loro complesso per fondare un giudizio di qualificata probabilità sulla responsabilità dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessand - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 3889/2014 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 16/06/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MONICA BONI;

sentite le conclusioni del PG Dott. IACOVIELLO Francesco Mauro che ha chiesto dichiararsiu inammissibile il ricorso;

uditi i difensori avv.ti (OMISSIS) e (OMISSIS) che hanno insistito per l'accoglimento del ricorso e dei motivi aggiunti.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza emessa in…

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