Il vincolo di inedificabilità assoluta derivante dalla fascia di rispetto stradale, previsto dal D.M. 1 aprile 1968 n. 1404 e dal D.Lgs. 285/1992, opera direttamente e automaticamente, rendendo inedificabili le aree site in tale fascia, indipendentemente dalle caratteristiche dell'opera realizzata e dalla necessità di accertamento in concreto dei rischi per la circolazione stradale. Tale vincolo, una volta accertato, comporta il diniego dell'istanza di condono edilizio, a prescindere dall'epoca di realizzazione dell'abuso, in quanto il parere dell'autorità preposta alla tutela del vincolo non potrebbe che essere negativo. Inoltre, per le opere abusive realizzate successivamente all'introduzione del vincolo di inedificabilità assoluta, non trova applicazione la possibilità di sanatoria prevista dall'art. 32, comma 2, lett. c) della L. 47/1985, essendo precluso il condono dall'art. 33 della medesima legge. La motivazione del provvedimento di diniego, in presenza di un vincolo di inedificabilità assoluta, risulta adeguatamente formulata, non essendo necessario un esame analitico delle deduzioni formulate dall'interessato, in quanto inidonee a condurre a determinazioni di diverso segno.