Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31106 del 22 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:31106PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare personale, deve essere valutato in termini di attualità e concretezza, sulla base di elementi indicativi recenti che dimostrino l'effettività del rischio di commissione di ulteriori delitti della stessa specie. A tal fine, rilevano la professionalità dimostrata dall'indagato nell'attività delittuosa, la modalità di commissione del reato, la natura trasgressiva e sprezzante della sua personalità, nonché il concreto rischio che, se lasciato libero o sottoposto a misure meno afflittive, possa reiterare le condotte criminose, anche ricongiungendosi al gruppo di appartenenza. L'attualità del pericolo non va equiparata all'imminenza della commissione di un nuovo reato, ma attiene alla continuità del "periculum libertatis" nella sua dimensione temporale, da valutarsi sulla base della vicinanza ai fatti in cui si è manifestata la potenzialità criminale dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 24/01/2017 del TRIB. LIBERTA' di CAMPOBASSO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FIDANZIA ANDREA;
lette/sentite le conclusioni del P.G. Dott. ORSI LUIGI;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. BIRRITTERI Luigi, ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 24 gennaio 2017 il Tribunale del Riesame di Campobasso ha rigettat…

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