Cassazione civile Sez. III ordinanza n. 10824 del 5 giugno 2020

ECLI:IT:CASS:2020:10824CIV

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare le prove acquisite nel corso del giudizio, ha il potere-dovere di individuare le fonti del proprio convincimento, controllarne l'attendibilità e la concludenza, scegliere tra le risultanze istruttorie quelle ritenute idonee a dimostrare i fatti in discussione e dare prevalenza all'uno o all'altro mezzo di prova. In sede di legittimità, il sindacato della Corte di Cassazione è limitato alla verifica della correttezza giuridica della motivazione adottata dal giudice di merito, senza poter riesaminare il merito dell'intera vicenda processuale, atteso il principio secondo cui il giudizio di legittimità non costituisce un giudizio di merito di terzo grado in cui possano essere sottoposti alla valutazione della Corte Suprema elementi di fatto già considerati dai giudici del merito al fine di pervenire ad un diverso apprezzamento degli stessi. Pertanto, le censure relative all'omesso esame di fatti decisivi per il giudizio o alla valutazione delle prove sono inammissibili in sede di legittimità, in quanto implicano una rivalutazione del merito preclusa al giudice di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VIVALDI Roberta - Presidente

Dott. SCARANO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

Dott. CRICENTI Giuseppe - Consigliere

Dott. MOSCARINI Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso 26533-2018 proposto da:
(OMISSIS), in proprio e in qualita' di titolare dell' (OMISSIS), elettivamente domiciliata in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), rappresentata e difesa dall'avvocato (OMISSIS);
- ricorrente -
contro
(OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), rappresentato e difeso dall'avvocato (OMISSIS);
- controricorrente -
avverso la sentenza n. 2689/2018 del TRIBUNALE di LECCE, depositata …

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