La falsificazione di un atto pubblico, quale la certificazione di un tirocinio formativo rilasciata da un pubblico ufficiale, integra il reato di cui all'art. 477 c.p. a prescindere dall'effettiva idoneità del falso a trarre in inganno i terzi o a produrre conseguenze giuridiche, in quanto la condotta offende il bene giuridico della fede pubblica. Ai fini della configurabilità del reato, è sufficiente che l'atto rechi l'apparente sottoscrizione del pubblico ufficiale e il timbro dell'ente di appartenenza, essendo irrilevante che successivamente tale modalità documentale sia stata modificata. La particolare tenuità del fatto, di cui all'art. 131-bis c.p., non può essere riconosciuta sulla base del solo risarcimento del danno, essendo necessaria la valutazione complessiva della condotta in relazione agli altri criteri indicati dalla norma, quali l'esiguità del danno o del pericolo, il grado di colpevolezza e le circostanze del fatto.