Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38784 del 23 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:38784PEN

Massima

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Il concorso nel reato può realizzarsi non solo mediante la partecipazione materiale all'esecuzione del fatto, ma anche attraverso qualsiasi condotta cosciente e volontaria diretta a rafforzare l'altrui proposito criminoso, anche solo assicurando al concorrente un maggiore senso di sicurezza e uno stimolo all'agire. Pertanto, il giudice è tenuto a verificare con rigore logico il comportamento dell'imputato, onde cogliere gli aspetti sintomatici atti a inquadrare la sua condotta in termini di compartecipazione criminosa o di semplice connivenza o mera adesione morale, penalmente irrilevante. A tal fine, il giudice deve ricostruire con precisione l'accaduto in stretta aderenza alle risultanze processuali, valutate non in modo parcellizzato ma in una prospettiva unitaria e globale, al fine di accertare se esse possano essere ordinate in una costruzione razionale e coerente, di spessore tale da prevalere sulla versione difensiva e da approdare sul solido terreno della verità processuale, facendo uso di massime di esperienza consolidate e affidabili e non di mere congetture. Inoltre, il giudice è tenuto ad interrogarsi in merito alla plausibilità di spiegazioni alternative alla prospettazione accusatoria, qualora esse vengano additate dall'oggettività delle acquisizioni probatorie, in ossequio al canone dell'"oltre il ragionevole dubbio", che impone l'adozione di un metodo dialettico di verifica dell'ipotesi accusatoria, volto a superare l'eventuale sussistenza di dubbi intrinseci o estrinseci ad essa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - rel. Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 520/2012 CORTE APPELLO di LECCE, del 13/06/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/06/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. EMANUELE DI SALVO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CANEVELLI Paolo che ha concluso per l'inammissibilita'.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) e (OMISSIS) ricorrono per cas…

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