Consiglio di Stato sentenza n. 2409 del 2014

ECLI:IT:CDS:2014:2409SENT

Massima

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La destinazione urbanistica di un'area non può essere modificata d'ufficio dalla Regione in sede di approvazione del Piano Regolatore Generale (PRG) senza adeguata motivazione e in assenza dei presupposti previsti dalla legge regionale, in particolare l'accoglimento di osservazioni degli interessati o l'esigenza di coordinamento con altri piani territoriali. Nello specifico, qualora un'area sia già classificata dal previgente strumento urbanistico (Programma di Fabbricazione) come destinata ad attività estrattive e connesse, e risulti altresì inclusa nel Piano Regionale delle Attività Estrattive (PRAE), la Regione non può modificare d'ufficio tale destinazione urbanistica in zona agricola (E1) senza fornire una congrua motivazione in ordine al venir meno dei presupposti che avevano determinato la precedente classificazione, nonché senza valutare le consolidate posizioni dei proprietari dei suoli. La modifica d'ufficio operata dalla Regione, in assenza di tali presupposti e motivazioni, integra una violazione dell'art. 16 della legge regionale n. 56/1980, che ammette le modifiche al PRG solo in caso di accoglimento di osservazioni degli interessati o di necessità di coordinamento con altri piani territoriali. Inoltre, la destinazione agricola E1 risulta obiettivamente incompatibile con le caratteristiche geomorfologiche dell'area, destinata da sempre ad attività estrattive e connesse, e non può essere giustificata dalla mera esigenza di contenere l'indice di fabbricabilità fondiaria.

Sentenza completa

N. 08951/2011
REG.RIC.

N. 02409/2014REG.PROV.COLL.

N. 08951/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8951 del 2011, proposto da:
Regione Puglia, in persona del Presidente
pro-tempore
della Giunta Regionale, rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)) ed elettivamente domiciliata in Roma, alla via Barberini n. 36, presso la delegazione della Regione Puglia, per mandato a margine dell'appello;

contro

Interscavi Sassano S.r.l., in persona del legale rappresentante
pro-tempore
, non costituita nel giudizio d'appello;

nei confronti di

Comune di Apricena, in persona del Sindaco
pro-tempore
, non costituito nel giudizio di primo grado e nel giudizio d'appello;

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