Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 42936 del 28 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:42936PEN

Massima

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La misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza può essere applicata nei confronti di un soggetto che, sulla base di elementi di fatto, debba ritenersi dedito a traffici delittuosi, anche in assenza di una condanna definitiva per il reato associativo, qualora risulti comunque condannato per reati gravi, come il concorso in tentata importazione di sostanze stupefacenti, e sia sottoposto a procedimento penale per altri reati, come il furto aggravato. Ciò in quanto la pericolosità sociale generica o non qualificata, ai sensi del d.lgs. n. 159 del 2011, art. 1, lett. a) e b), sussiste in capo a soggetti che, pur non facendo parte di associazioni criminali, siano comunque dediti a traffici illeciti e vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose, costituendo tale condizione quasi connaturale alla persona di chi sia stato condannato per gravi reati e risulti attualmente sottoposto ad ulteriori procedimenti penali. Il giudice della prevenzione, nel valutare la persistenza dei presupposti di pericolosità sociale, può quindi prescindere dall'esito del giudizio penale per il reato associativo, ove risultino comunque elementi di fatto idonei a dimostrare la dedizione del soggetto a traffici illeciti e la sua tendenza a vivere con i proventi di attività criminose.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. (OMISSIS);
avverso il decreto n. 46/17 Corte d'Appello di Reggio Calabria del 12/01/2018;
esaminati gli atti e letti il ricorso ed il provvedimento decisorio impugnato;
udita in Camera di consiglio la relazione del Consigliere, Dott. VILLONI O.;
lette le note scritte del pubblico ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dr. ANIELLO R., che ha concluso per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il decreto impugnato, la Corte di Appello d…

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