Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 1042 del 2011

ECLI:IT:TARLAZ:2011:1042SENT

Massima

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Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nell'esercizio del proprio potere autonomo e prevalente di tutela del paesaggio, può legittimamente dichiarare il notevole interesse pubblico di un'ampia porzione di territorio, anche in assenza di previo accordo con la Regione e il Comune competenti, qualora ritenga che le scelte di pianificazione urbanistica locale non siano sufficienti a garantire la conservazione dei valori identitari e paesaggistici di un'area. Tale potere, previsto dall'art. 138, comma 3, del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, si pone in posizione di supremazia rispetto alla pianificazione territoriale ed urbanistica, in quanto finalizzato alla tutela di un bene costituzionalmente protetto quale il paesaggio, inteso come sintesi di valori naturalistici, ambientali, archeologici, culturali ed umani del territorio. Il vincolo paesaggistico imposto dal Ministero, corredato da prescrizioni d'uso volte ad assicurare la conservazione dei valori espressi dagli aspetti e caratteri peculiari del territorio considerato, prevale sulle previsioni degli strumenti urbanistici locali, anche se adottati successivamente, senza che ciò integri una violazione del principio di leale collaborazione istituzionale, atteso che la legge prevede una forma attenuata di partecipazione regionale attraverso il solo parere, non vincolante. Nell'esercizio di tale potere, il Ministero può legittimamente individuare anche vaste porzioni di territorio, purché connotate da un'unitarietà e peculiarità paesaggistica, senza che ciò integri un'indebita pianificazione generale del territorio, in quanto la dichiarazione di notevole interesse pubblico e la relativa disciplina d'uso costituiscono parte integrante del piano paesaggistico, prevalente sugli strumenti urbanistici. Tali scelte discrezionali del Ministero, se adeguatamente motivate sulla base di un'istruttoria completa e puntuale, non sono sindacabili in sede giurisdizionale, salvo che non risultino manifestamente illogiche o arbitrarie.

Sentenza completa

N. 03253/2010
REG.RIC.

N. 01042/2011 REG.PROV.COLL.

N. 03253/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

Sul ricorso numero di registro generale 3253 del 2010, proposto da:
((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio del, primo in Roma, via degli Scipioni, 288;

contro

Ministero Per i Beni e ((omissis))' Culturali, in persona del Ministro p.t. rappresentato e difeso dall'Avvocatura Dello Stato, domiciliato presso gli uffici della medesima in Roma, via dei Portoghesi, 12;
Regione Lazio, non costituita

per l'annullamento

previa sospensione dell'efficacia,

- del decreto del ‘MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI…

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