Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16569 del 3 aprile 2017

ECLI:IT:CASS:2017:16569PEN

Massima

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La circostanza aggravante del metodo mafioso di cui all'art. 7 del d.l. n. 152 del 1991 è configurabile anche nei confronti di soggetti che, pur non facendo parte di un'associazione di tipo mafioso, pongano in essere nella commissione del reato un comportamento minaccioso tale da richiamare alla mente e alla sensibilità della vittima quello comunemente ritenuto proprio di chi appartenga a un sodalizio del genere. Pertanto, il riferimento agli "amici" o ai "compagni", accompagnato da richieste estorsive rivolte in maniera autoritaria e simultanea a più vittime operanti in un contesto territoriale ad alta infiltrazione mafiosa, è idoneo a connotare la condotta degli imputati di mafiosità, in quanto palesa l'appartenenza a un gruppo criminale in grado di esercitare un controllo intimidatorio sulla zona, determinando così una situazione di assoggettamento e omertà che rende difficile la resistenza e la denuncia alle Forze dell'Ordine. La configurabilità dell'aggravante non dipende dall'effettivo versamento del denaro estorto nelle casse dell'associazione mafiosa, essendo sufficiente che il comportamento degli imputati abbia evocato il metodo mafioso, indipendentemente dalla prova del collegamento con una specifica organizzazione criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. ALMA Marco - rel. Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/03/2015 della Corte di Appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' dei ricorsi;
udito il …

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