Cassazione penale Sez. I sentenza n. 18875 del 13 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:18875PEN

Massima

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La confisca di beni prevista dalla legge n. 575 del 1965, art. 2-ter, costituisce una sanzione amministrativa diretta a sottrarre in via definitiva i beni di provenienza illecita alla disponibilità dell'indiziato di appartenenza ad associazioni di tipo mafioso, a prescindere dalla permanenza della sua pericolosità sociale. Pertanto, una volta accertati i presupposti di pericolosità qualificata del soggetto e di indimostrata legittima provenienza dei beni a lui riconducibili, l'applicazione della confisca diviene obbligatoria, senza che il venir meno della pericolosità del prevenuto possa avere effetto risolutivo. La legge presume, inoltre, che l'indiziato di appartenere ad associazioni mafiose faccia in modo che i beni illecitamente ottenuti appaiano formalmente nella disponibilità giuridica di persone di sua fiducia, sulle quali grava l'onere di dimostrare l'esclusiva disponibilità del bene per sottrarlo alla confisca. Il giudice di merito, nel valutare la legittima provenienza dei beni, deve analizzare la situazione reddituale del soggetto e del suo nucleo familiare, potendo concludere che l'acquisto dei beni sia avvenuto con proventi di attività illecite qualora le disponibilità lecite accertate non siano sufficienti a giustificarne l'esborso. Tali valutazioni di merito, se adeguatamente motivate, sono sottratte al sindacato di legittimità, salvo che non presentino vizi tali da renderle meramente apparenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAIAZZO Luigi P. - rel. Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) VA. CA. PI. , N. IL (OMESSO);

2) TE. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso il decreto n. 65/2005 CORTE APPELLO di CALTANISSETTA, del 13/07/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUIGI PIETRO CAIAZZO;

lette le conclusioni del PG Dott. Salvi Giovanni, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con decreto in data 13.7.2010 la Corte di appello di Caltanisetta conferma…

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