Cassazione penale Sez. I sentenza n. 44992 del 6 dicembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:44992PEN

Massima

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Il possesso e la produzione di materiale pedopornografico, anche con il consenso delle persone offese minorenni, integrano il reato di cui all'art. 600-quater c.p., in quanto la tutela penale è volta a salvaguardare l'integrità psico-fisica dei minori, a prescindere dalla loro consapevolezza o dal loro consenso. Ciò in ragione del notevole divario di età tra l'autore del reato e le vittime, che determina una posizione di condizionamento e soggezione di queste ultime, anche in assenza di esplicite minacce o coercizioni. Pertanto, la rappresentazione di atti sessuali espliciti coinvolgenti minorenni, nonché l'acquisizione e la detenzione di immagini raffiguranti i loro organi sessuali, integrano il reato di pornografia minorile, a prescindere dalla consapevolezza o dal consenso delle persone offese, qualora queste ultime non abbiano ancora raggiunto la piena maturità sessuale e siano pertanto suscettibili di condizionamenti da parte dell'autore del reato. La tutela penale mira a salvaguardare il libero e consapevole sviluppo della sessualità dei minori, impedendo che essi possano essere coinvolti, anche con il loro apparente consenso, in attività sessuali che possano compromettere il loro armonico sviluppo psico-fisico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/1/2019 della CORTE di APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. TERESA LIUNI;
lette le conclusioni del Procuratore generale, Dr. BALDI FULVIO, tempestivamente inviate ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8, in cui si chiede l'annullamento dell'impugnata sentenza, con rinvio per nuovo giudizio.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sen…

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