Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 8343 del 2013

ECLI:IT:TARLAZ:2013:8343SENT

Massima

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La destinazione urbanistica di un'area a verde pubblico e servizi pubblici di livello locale, disposta nell'ambito dell'approvazione di un nuovo piano regolatore generale, rientra nell'ampia discrezionalità riconosciuta all'amministrazione comunale in sede di pianificazione urbanistica generale, senza che sia necessaria una specifica motivazione delle singole scelte operate, purché le stesse risultino congruenti con le linee di sviluppo del territorio illustrate nella relazione tecnica e negli altri documenti accompagnatori dello strumento urbanistico. Le scelte di pianificazione urbanistica generale, effettuate dall'amministrazione nell'esercizio della propria discrezionalità tecnica, non possono essere sindacate in sede giurisdizionale se non in presenza di errori di fatto o di manifeste illogicità, salvo che non siano state adottate in violazione di posizioni di affidamento qualificato, derivanti da convenzioni urbanistiche o da precedenti provvedimenti amministrativi divenuti definitivi. In assenza di tali situazioni di affidamento qualificato, i proprietari delle aree interessate dalle previsioni urbanistiche hanno una mera aspettativa, e non un interesse legittimo, all'utilizzazione edificatoria del proprio fondo, aspettativa che deve cedere di fronte alle scelte di pianificazione generale operate dall'amministrazione nell'interesse pubblico. La procedura di approvazione di un nuovo piano regolatore generale, caratterizzata da una formazione progressiva attraverso più atti, non richiede necessariamente la ripubblicazione dello strumento urbanistico a seguito di modifiche non sostanziali apportate in sede di approvazione, in quanto tali modifiche rientrano nell'ambito della discrezionalità pianificatoria dell'amministrazione. Analogamente, la previsione di un contributo straordinario, applicabile anche ai terreni interessati dalle nuove previsioni urbanistiche, non è di per sé illegittima, in quanto tale istituto rientra tra gli strumenti perequativi e compensativi rimessi alla libera scelta dell'amministrazione nell'esercizio della propria discrezionalità pianificatoria.

Sentenza completa

N. 05288/2008
REG.RIC.

N. 08343/2013 REG.PROV.COLL.

N. 05288/2008 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

Sul ricorso numero di registro generale 5288 del 2008, proposto dalla Soc. FE.NO 1984 COSTRUZIONI a rl, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dagli avvocati Alessandro Pallottino, Paolo Stella Richter e Pasquale Di Rienzo, con domicilio eletto presso lo studio del primo in Roma, via Oslavia, 12;

contro

REGIONE LAZIO, in persona del Presidente della Giunta Regionale p.t., rappresentata e difesa dall'avv. Elisa Caprio, con domicilio eletto presso gli Uffici dell’Avvocatura regionale in Roma, via Marcantonio Colonna, 27;
- il COMUNE di ROMA (ora Roma Capitale), in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso d…

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