Cassazione penale Sez. II sentenza n. 31643 del 9 agosto 2011

ECLI:IT:CASS:2011:31643PEN

Massima

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Il giudice della convalida dell'arresto in flagranza opera un controllo sui presupposti sostanziali dell'arresto effettuato dalla polizia giudiziaria, limitato alla verifica della ragionevolezza della valutazione di procedere all'arresto sulla base degli elementi conosciuti e conoscibili al momento dell'intervento, senza poter sostituire la propria diversa valutazione a quella della polizia. Tale controllo non si estende all'accertamento della responsabilità penale dell'indagato né alla valutazione di eventuali circostanze attenuanti, essendo sufficiente che l'autorità giudiziaria sia posta in grado di verificare dall'insieme degli atti le ragioni che hanno determinato l'arresto, in relazione alla gravità del fatto o alla pericolosità del soggetto. La ritenuta sussistenza di una circostanza attenuante, non ravvisata dagli organi di polizia, può giustificare la mancata adozione di misure coercitive e la rimessione in libertà dell'indagato, ma non la mancata convalida dell'arresto, essendo questo un atto materiale della polizia giudiziaria che il giudice deve valutare esclusivamente in termini di ragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

UN. Gi. n. a (OMESSO);

avverso l'ordinanza di convalida dell'arresto del GIP presso il Tribunale di Brindisi del 18.11.2010;

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Dott.ssa Giovanna VERGA.

Letta la requisitoria del sostituto procuratore generale, dott. Vito D'AMBROSIO il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

osserva:

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con ordi…

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