Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'annullare l'ordinanza del Sindaco che aveva disposto la sospensione delle attività del depuratore consortile, afferma il principio secondo cui l'adozione di provvedimenti di sospensione di attività per motivi di tutela della salute pubblica deve essere sorretta da una adeguata motivazione, che evidenzi in modo specifico gli elementi istruttori e valutativi posti a fondamento del giudizio di pericolo per la salute pubblica, non essendo sufficiente un generico riferimento a tale pericolo o alle rimostranze dei cittadini. L'ordinanza di sospensione, infatti, deve trovare il suo fondamento in una delle ipotesi tassativamente previste dalla legge, non potendo essere adottata in assenza di una puntuale istruttoria e motivazione in ordine alla sussistenza dei presupposti di fatto e di diritto che la legittimano. Il Tribunale, pertanto, afferma il principio secondo cui l'esercizio del potere di sospensione di attività per motivi di tutela della salute pubblica da parte del Sindaco è sottoposto a stringenti limiti e condizioni, non potendo essere esercitato in modo arbitrario o sulla base di meri sospetti o rimostranze della cittadinanza, ma richiedendo una puntuale e adeguata motivazione, fondata su elementi istruttori specifici e comprovanti l'effettiva sussistenza di un concreto pericolo per la salute pubblica.