Cassazione penale Sez. II sentenza n. 39155 del 28 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:39155PEN

Massima

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Il dolo eventuale è sufficiente per integrare l'elemento soggettivo del reato di ricettazione, essendo configurabile quando l'agente, pur rappresentandosi la concreta possibilità della provenienza delittuosa della cosa, non avrebbe agito diversamente anche se ne avesse avuto la certezza. La prova del dolo eventuale può desumersi da qualunque elemento di fatto giuridicamente apprezzabile che, secondo le regole della comune esperienza, costituisca il segno di una precedente sottrazione illecita del bene, come il mancato fornire una giustificazione plausibile del possesso della cosa. L'attenuante della particolare tenuità del fatto di cui all'art. 648 co. 2 c.p. è esclusa quando il valore del bene ricettato non sia particolarmente lieve, risultando superflua ogni ulteriore indagine, e possono emergere elementi negativi sia sotto il profilo oggettivo che soggettivo. Il giudizio sulla sussistenza di circostanze attenuanti generiche ex art. 62-bis c.p. è rimesso alla discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione non è sindacabile in sede di legittimità se non contraddittoria o priva di congrua giustificazione, anche quando non contenga uno specifico apprezzamento di ciascun fattore allegato dalla difesa. Analogamente, il rigetto della richiesta di esclusione della recidiva facoltativa può essere motivato anche implicitamente, purché la motivazione sia desumibile dal complesso della sentenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Sa. Fa. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza emessa in data 19 marzo 2010 dalla Corte d'appello di L'Aquila, n. 645;

Sentita la relazione svolta in pubblica udienza dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il P.M., in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

sentito l'avv. ((omissis)), difensore di fiducia del…

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