Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22025 del 22 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:22025PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato sussiste non solo quando il contributo abbia efficacia causale, ponendosi come condizione dell'evento lesivo, ma anche quando assuma la forma di un contributo agevolatore, rafforzando il proposito criminoso o facilitando l'opera degli altri concorrenti, aumentando così la possibilità della produzione del reato. A tal fine, è sufficiente che la condotta di partecipazione si manifesti in un comportamento esteriore che arrechi un apprezzabile contributo alla commissione del reato, in forza del rapporto associativo che rende proprie anche le condotte degli altri concorrenti. La circostanza aggravante dell'esposizione alla pubblica fede sussiste quando il furto avviene in un luogo aperto e sulla pubblica via, come un cantiere edile, in quanto i beni sottratti sono esposti alla pubblica fiducia. La valutazione della prova e la ricostruzione dei fatti operata dai giudici di merito, se sorretta da motivazione adeguata e logica, non può essere sindacata in sede di legittimità, salvo il caso di travisamento del fatto, che non ricorre quando le sentenze di primo e secondo grado siano conformi e il ricorrente si limiti a proporre una diversa valutazione del materiale istruttorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 891/2011 CORTE APPELLO di BRESCIA, del 22/02/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/04/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FERDINANDO LIGNOLA;

Il Procuratore generale della Torte di cassazione, Dr. Giovanni D'Angelo, ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la sentenza impugnata la Corte d'appello di Brescia, conferm…

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