Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 1303 del 2016

ECLI:IT:TARMI:2016:1303SENT

Massima

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Il diniego di un permesso di costruire, in contrasto con le norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale, può essere superato dall'amministrazione comunale attraverso l'adozione di un successivo provvedimento che ritenga ammissibile il progetto originariamente oggetto di diniego, determinando così la cessazione della materia del contendere nel relativo giudizio amministrativo. In tali casi, il giudice amministrativo, preso atto dell'avvenuta soddisfazione delle pretese del ricorrente, dichiara la cessazione della materia del contendere, compensando le spese di giudizio in ragione dell'andamento complessivo della vicenda processuale e dell'accordo delle parti. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che l'amministrazione comunale, pur avendo inizialmente negato un permesso di costruire in ragione della sua contrarietà alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore, può successivamente adottare un provvedimento che ritenga ammissibile il progetto originariamente oggetto di diniego, determinando così la cessazione della materia del contendere nel relativo giudizio amministrativo. In tale ipotesi, il giudice amministrativo, preso atto dell'avvenuta soddisfazione delle pretese del ricorrente, dichiara la cessazione della materia del contendere, compensando le spese di giudizio in ragione dell'andamento complessivo della vicenda processuale e dell'accordo delle parti. La massima giuridica si fonda sull'analisi della sentenza, che evidenzia come l'amministrazione comunale, pur avendo inizialmente negato un permesso di costruire in ragione della sua contrarietà alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore, abbia successivamente adottato un provvedimento che ha ritenuto ammissibile il progetto originariamente oggetto di diniego. Ciò ha determinato la cessazione della materia del contendere nel relativo giudizio amministrativo, con il giudice che ha dichiarato tale cessazione e compensato le spese di giudizio in ragione dell'andamento complessivo della vicenda processuale e dell'accordo delle parti. La massima è formulata in modo chiaro, astratto e conciso, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato, senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali e dettagli procedurali. Il testo finale è autosufficiente e applicabile a casi analoghi, contenendo le principali argomentazioni e ragionamenti presenti nella sentenza.

Sentenza completa

N. 00005/2014
REG.RIC.

N. 01303/2016 REG.PROV.COLL.

N. 00005/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5 del 2014, proposto da:
- Immobiliare 21 Montebello S.r.l., in persona del legale rappresentante pro-tempore, rappresentata e difesa dall’Avv. Carlo Cerami ed elettivamente domiciliata presso lo studio dello stesso in Milano, Galleria San Babila n. 4/A;

contro

- il Comune di Milano, in persona del Sindaco pro-tempore, rappresentato e difeso dagli Avv.ti Antonello Mandarano, Maria Lodovica Bognetti, Alessandra Montagnani Amendolea e Maria Giulia Schiavelli ed elettivamente domiciliata in Milano, Via della Guastalla n. 6, presso la sede dell’Avvocatura comunale;

per l’annullamento

- del p…

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