Cassazione penale Sez. II sentenza n. 37951 del 31 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:37951PEN

Massima

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La circostanza aggravante del c.d. "metodo mafioso" di cui all'art. 416-bis.1 c.p. è configurabile anche nei confronti di soggetti che non facciano parte di un'associazione di tipo mafioso, purché la loro condotta criminosa sia connotata da modalità tipiche dell'agire mafioso, idonee a evocare nella vittima la percezione della presenza di un sodalizio criminale organizzato e della sua capacità di esercitare una pressione intimidatoria, anche in assenza di una effettiva appartenenza degli autori del reato a un'associazione mafiosa. Ciò che rileva, ai fini dell'applicazione di tale aggravante, non è la reale esistenza di un'associazione di tipo mafioso, ma il fatto che il reo abbia fatto ricorso a metodi propri e simili a quelli utilizzati nell'ambito di tali consorterie criminali, connotate dalla forza intimidatrice promanante dalla consapevolezza, da parte delle vittime, che la condotta criminosa di cui sono destinatarie non è riconducibile esclusivamente all'autore materiale, ma che costui possa contare sull'apporto di terzi "mafiosi" in grado di sostenerne l'azione, di vendicarlo se occorre e comunque di intervenire in suo aiuto anche con metodi violenti. Ciò al fine di ridurre i margini di "resistenza" della persona offesa, indotta ad accondiscendere "spontaneamente" alle pretese non iure avanzate nei suoi confronti per timore di più gravi conseguenze. Pertanto, l'aggravante del metodo mafioso è configurabile anche quando l'esistenza di un sodalizio criminale organizzato appaia sullo sfondo, evocata dall'agente per indurre la vittima ad adeguarsi al suo volere o ad abbandonare ogni velleità di difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. MANTOVANO Alfredo - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria D. - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale di Napoli del 20.4.2020;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Massimo Perrotti;
udito il pubblico ministero, nella persona del sostituto procuratore generale Dott. Baldi Fulvio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con provvedimento del 20 aprile 2020 (mot. dep. il 30 successivo) il tribunale di Napoli,…

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