Cassazione penale Sez. II sentenza n. 40906 del 12 ottobre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:40906PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, richiede la dimostrazione di un vincolo associativo stabile e permanente tra tre o più persone, volto alla commissione di un numero indeterminato di delitti, accompagnato dalla predisposizione di una minima organizzazione strutturale e dalla consapevolezza degli associati di far parte del sodalizio e di contribuire all'attuazione del comune programma delinquenziale. Tale vincolo associativo non può essere desunto unicamente dalla mera commissione, da parte di più persone, di una serie di reati fine, dovendo gli elementi strutturali dell'associazione essere dimostrati in sé. Pertanto, qualora gli elementi probatori posti a fondamento della responsabilità per il reato associativo siano gli stessi su cui si basa la dichiarazione di responsabilità per i singoli reati costituenti attuazione del comune programma criminoso, e sussistano dubbi sulla attendibilità di una fonte di prova, il giudice può ragionevolmente ritenere che si tratti di un'ipotesi di concorso di persone nel reato, nell'ambito del quale l'accordo criminoso è stretto in via occasionale e limitata, essendo diretto soltanto alla commissione di più reati determinati, eventualmente unificati sulla base di un unico disegno criminoso, e non di un vincolo associativo tendenzialmente stabile o permanente. Inoltre, quando il giudice riconosce la continuazione tra più reati, è tenuto a motivare adeguatamente in ordine alla determinazione dell'aumento di pena, non essendo sufficiente il mero riferimento ai limiti quantitativi previsti dalla legge, ma dovendo dar conto delle specifiche ragioni che hanno condotto all'entità dell'aumento applicato, in osservanza del principio di cui all'art. 533, comma 2, c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. TADDEI Margheri - Consigliere

Dott. ALMA M. M. - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI R. - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
1) Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Catanzaro;
2) (OMISSIS) nato a (OMISSIS);
3) (OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/5/2014 della Corte d'appello di Catanzaro emessa, tra gli altri, nei confronti di:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Roberto Maria Carrelli Palombi di Montrone;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore genera…

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