Il rilascio di un'autorizzazione sanitaria è subordinato all'accertamento del possesso di specifici requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi, a tutela della corretta erogazione di attività di natura sanitaria nel rispetto dei pazienti, degli operatori e della collettività. Pertanto, la revoca di tale autorizzazione è un atto dovuto da parte dell'Amministrazione preposta alla gestione e alla tutela della sanità pubblica, qualora il soggetto autorizzato non sia più in grado di garantire i necessari requisiti minimi per l'effettivo e corretto esercizio dell'attività sanitaria, come nel caso in cui non disponga più dei locali idonei né del personale necessario. In tali ipotesi, l'Amministrazione non è tenuta a comunicare l'avvio del procedimento di revoca ai sensi della L. n. 241/1990, in quanto la fattispecie non rientra nell'ambito di applicazione della normativa regionale che prevede tale obbligo solo per le revoche motivate da carenze e disfunzioni. Inoltre, l'ampio confronto instaurato tra le parti durante l'iter procedimentale rende irrilevante la dedotta mancata comunicazione di avvio del procedimento.