Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26095 del 4 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:26095PEN

Massima

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Il giudice che emette sentenza a norma dell'articolo 444 del codice di procedura penale, nel disporre la confisca di beni sequestrati, deve adeguatamente motivare sulla pertinenza di tali beni al reato oggetto dell'imputazione, non potendosi limitare a una mera indicazione dispositiva. In particolare, il giudice è tenuto a esporre gli argomenti sulla base dei quali ritiene che il denaro in sequestro costituisca provento dell'attività delittuosa contestata, non potendo tale nesso essere presunto in assenza di una specifica motivazione. La motivazione sulla confisca, infatti, fuoriesce dall'ambito del "patto" raggiunto tra le parti in sede di applicazione della pena su richiesta, sicché il giudice non può ometterla o limitarsi a un mero richiamo dispositivo. La mancanza di una adeguata motivazione sulla pertinenza dei beni al reato comporta l'annullamento della sentenza sul punto, con rinvio per il nuovo giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - rel. Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Mo. Fa. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza del 30/09/2010 del Tribunale di Brescia;

visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

sentito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. IACOVIELLO ((omissis)) che ha concluso per l'annullamento con rinvio limitatamente alla confisca della somma di denaro.

RITE…

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