Cassazione penale Sez. II sentenza n. 51010 del 30 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:51010PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare l'attendibilità della persona offesa, può fondare il proprio convincimento su una motivazione logica e scevra da manifeste contraddizioni, senza che tale valutazione possa essere sindacata in sede di legittimità, salvo il caso in cui emerga un vizio logico o una palese illogicità. Inoltre, il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella determinazione della pena, potendo valutare liberamente le circostanze e le modalità dell'azione, nonché la personalità del reo, senza essere vincolato all'obbligo di esaminare tutti gli elementi indicati nell'art. 133 c.p., purché la motivazione sia congrua e priva di illogicità. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, limitandosi a verificare la logicità e la coerenza della motivazione adottata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - rel. Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS), rappresentato e difeso dall'avv. (OMISSIS), di fiducia;
avverso la sentenza della Corte d'Appello di Ancona in data 17/12/2013 che confermava quella resa dal Giudice dell'udienza preliminare presso il Tribunale di Ancona il 20/01/2010;
Visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
Letta la memoria difensiva depositata dal ricorrente in data 02/10/2016;
Udita nell'udienza pubblica del 21/10/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dr. …

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