La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla presente pronuncia è che il ricorso è dichiarato inammissibile per carenza di interesse, in quanto le circolari impugnate, pur non essendo state sospese in sede cautelare, non hanno mai trovato concreta applicazione nei confronti dei ricorrenti, i quali hanno conservato la retrodatazione giuridica della loro nomina in ruolo dal 10 settembre 1982. Pertanto, i ricorrenti non possono vantare un interesse concreto ed attuale alla caducazione degli atti impugnati, non essendo stati adottati nei loro confronti provvedimenti applicativi che abbiano inciso lesivamente sul loro status. Il giudice amministrativo, in tali casi, è tenuto a dichiarare l'inammissibilità del ricorso per difetto di interesse, in quanto il principio di effettività della tutela giurisdizionale impone che l'azione sia proposta solo da chi abbia subito una lesione concreta ed attuale della propria sfera giuridica. La compensazione delle spese di giudizio è altresì giustificata dalla peculiarità della fattispecie, in cui l'inammissibilità del ricorso non dipende da carenze o errori dei ricorrenti, ma dall'assenza di un interesse concreto ed attuale all'annullamento degli atti impugnati.