Tribunale Amministrativo Regionale Calabria - Reggio Calabria sentenza n. 1162 del 2015

ECLI:IT:TARRC:2015:1162SENT

Massima

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Il rapporto di affinità o parentela con soggetti appartenenti alla criminalità organizzata, pur non essendo di per sé sufficiente a fondare l'adozione di un provvedimento interdittivo antimafia, può costituire un elemento sintomatico e indiziario rilevante ai fini della valutazione complessiva della sussistenza del pericolo di infiltrazione mafiosa nell'attività di impresa, purché sia accompagnato da ulteriori elementi oggettivi che, nel loro insieme, consentano di ritenere attendibile l'esistenza di un condizionamento da parte della criminalità organizzata. L'interdittiva antimafia, infatti, costituisce una misura preventiva volta a impedire l'instaurazione di rapporti contrattuali tra la pubblica amministrazione e imprese che possano essere condizionate dalla criminalità organizzata, e pertanto non necessita dell'accertamento di responsabilità penali definitive, essendo sufficiente la valutazione discrezionale, da parte del Prefetto, di elementi sintomatici e indiziari che facciano emergere il pericolo di possibili tentativi di infiltrazione mafiosa nell'attività di impresa. Tali elementi, pur non dovendo raggiungere il medesimo grado di dimostrazione probatoria richiesto in sede penale per l'accertamento dell'appartenenza a organizzazioni criminali, devono comunque essere specifici, concreti e logicamente coerenti nel loro complesso, in modo da consentire di ritenere attendibile l'esistenza di un effettivo condizionamento dell'attività imprenditoriale da parte della criminalità organizzata.

Sentenza completa

N. 00220/2012
REG.RIC.

N. 01162/2015 REG.PROV.COLL.

N. 00220/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria

Sezione Staccata di Reggio Calabria

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso n. 220 del 2012, proposto da ((omissis)), quale titolare di omonima impresa individuale, rappresentato e difeso giusta dagli avv.ti ((omissis)) e Antonio G. Pangallo ed elettivamente domiciliato in Reggio Calabria, alla via ((omissis))ò n. 47, presso lo studio dell’Avv. ((omissis));

contro

- il Ministero dell’Interno, in persona del Ministro p.t.;
- la Prefettura di Reggio Calabria, in persona del Prefetto p.t.;
rappresentati e difesi ex lege dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato, con domicilio eletto in Reggio Calabria, alla via del Plebiscito n. 15;

nei confronti di

Regione Calabria, Diparti…

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