Cassazione penale Sez. I sentenza n. 38027 del 13 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:38027PEN

Massima

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Il possesso di un'arma da fuoco, anche se detenuta presso un luogo diverso dalla residenza abituale dell'imputato, integra il reato di porto in luogo pubblico di arma, salvo che l'imputato non dimostri di avere un valido titolo autorizzativo che comprenda anche tale diversa ubicazione. La pena per tale reato non può essere determinata in misura inferiore al minimo edittale, anche in presenza di circostanze attenuanti, in quanto ciò violerebbe il divieto di reformatio in peius. Inoltre, il decorso del termine di prescrizione del reato può essere sospeso nel corso del giudizio di primo grado, impedendo così la declaratoria di estinzione del reato in sede di impugnazione, qualora l'inammissibilità del ricorso non consenta di valutare la sopravvenuta causa di proscioglimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - rel. Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/10/2017 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. TERESA LIUNI;
udito il Procuratore generale Dr. COCOMELLO ASSUNTA, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 23/10/2017, depositata il 20/11/2017, della Corte di appello di Milano emessa, tra gli altri, nei confronti di…

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