Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio della propria funzione di tutela della legittimità dell'azione amministrativa, afferma che il provvedimento di annullamento in autotutela di una denuncia di inizio attività (DIA) edilizia, adottato dal Comune di Napoli dopo oltre due anni dalla presentazione della DIA e a seguito di una mera integrazione della stessa, è illegittimo per carenza di motivazione, violazione dell'art. 21-nonies della legge n. 241/1990 e sviamento di potere. Il Tribunale rileva che il Comune non ha adeguatamente motivato le ragioni di interesse pubblico sottese all'annullamento, né ha valutato l'affidamento del privato e il termine ragionevole per l'esercizio del potere di riesame, come richiesto dalla normativa e dalla giurisprudenza. Inoltre, il Tribunale evidenzia che, in luogo dell'annullamento in autotutela, il Comune avrebbe dovuto esercitare il potere repressivo ordinario, sanzionando eventualmente la realizzazione di opere in assenza del prescritto titolo, senza procedere all'annullamento della DIA. Pertanto, il Tribunale, accogliendo il ricorso, annulla i provvedimenti impugnati, rilevando che le successive ordinanze di demolizione, essendo conseguenza dell'annullamento illegittimo della DIA, sono anch'esse illegittime in via derivata. Il Tribunale condanna infine il Comune al pagamento delle spese di giudizio.