Il provvedimento di esclusione di un candidato da una procedura concorsuale, adottato sulla base di un procedimento penale pendente a suo carico, non è automaticamente revocabile o annullabile in autotutela dall'amministrazione a seguito della successiva declaratoria di non doversi procedere per remissione di querela. L'amministrazione gode di ampia discrezionalità nella valutazione dell'opportunità di esercitare i poteri di autotutela, non sussistendo in capo ad essa un obbligo di riesame del provvedimento, salvo che non emergano evidenti ragioni di giustizia ed equità che impongano l'adozione di un provvedimento di riesame, in relazione al generale dovere di correttezza e buona amministrazione. Pertanto, il silenzio serbato dall'amministrazione in ordine all'istanza di autotutela presentata dal candidato non è illegittimo, non configurandosi nella fattispecie tali evidenti ragioni di giustizia ed equità che impongano il riesame del provvedimento di esclusione.