Il rinnovo di una concessione demaniale marittima precedentemente assentita, anche per usi privatistici quali il mantenimento di una porzione di fabbricato per civile abitazione, deve essere valutato dall'amministrazione competente in modo puntuale e approfondito, tenendo conto dell'affidamento maturato dal concessionario, senza applicare in via automatica il divieto previsto dall'art. 1 della l.r. n. 15/2005, il quale consente la proroga delle concessioni precedentemente assentite anche a scopi privati. L'amministrazione, prima di adottare un provvedimento di diniego, è tenuta a comunicare al concessionario i motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza di rinnovo, al fine di consentirgli di partecipare al procedimento e di integrare la documentazione, in ossequio al principio di partecipazione di cui all'art. 10-bis della l. n. 241/1990, applicabile anche in ambito regionale in virtù dell'art. 11-bis della l.r. n. 10/1991. Il mancato rispetto di tali garanzie procedimentali comporta l'illegittimità del provvedimento di diniego, il quale deve essere annullato, salvi gli ulteriori provvedimenti che l'amministrazione riterrà di adottare all'esito di un nuovo procedimento svolto nel rispetto dei principi di partecipazione e di adeguata motivazione.