Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 44248 del 21 novembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:44248PEN

Massima

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Il reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. 309/1990, si configura quando vi sia un accordo criminoso tra più soggetti, avente ad oggetto la commissione di una serie indeterminata di delitti di produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, caratterizzato dalla permanenza del vincolo associativo e dall'esistenza di una organizzazione, seppur rudimentale, di uomini e mezzi, adeguata e funzionale alla realizzazione concreta del comune programma criminale. Tale fattispecie si distingue dal mero concorso di persone nel reato continuato di detenzione e spaccio di stupefacenti, in quanto richiede la prova di un accordo programmatico destinato ad esondare gli argini della singola ipotesi delittuosa, nonché l'esistenza di una stabile struttura organizzativa a supporto del programma criminoso del sodalizio. Pertanto, la mera gestione di un deposito per la custodia della sostanza stupefacente e la ripartizione di ruoli all'interno di una comune iniziativa criminale, pur essendo elementi compatibili con il concorso nella detenzione, non sono di per sé sufficienti a configurare l'associazione, se non sono accompagnati da una puntuale argomentazione in ordine alla sussistenza di un accordo programmatico e di una stabile organizzazione finalizzata alla realizzazione di una serie indeterminata di delitti. Inoltre, il mero interessamento alle spese legali inerenti la detenzione di uno dei sodali e l'assegnazione di compiti specifici a un terzo soggetto dopo l'arresto di un altro componente, in assenza di ulteriori elementi, possono essere ricondotti alla mera occasionalità della fattispecie concorsuale, senza necessariamente implicare la configurabilità dell'associazione. Infine, le mere aspettative di futura collaborazione espresse da uno dei soggetti, senza riscontri di un effettivo accordo associativo in tal senso, non sono di per sé sufficienti a integrare la gravità indiziaria dell'ipotesi associativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSTANZO Angelo - Presidente

Dott. AMOROSO Riccard - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - rel. Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - Consigliere

Dott. DI GIOVINE Ombrett - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato in (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale di Perugia del 5 luglio 2022;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Benedetto Paterno' Raddusa;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Procuratore generale Dott. Salvadori Silvia, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza…

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