Il giudice di merito, sulla base di un'adeguata istruttoria testimoniale e delle risultanze probatorie, può ritenere provato l'addebito della separazione al coniuge che abbia tenuto un comportamento aggressivo e violento nei confronti dell'altro, anche in assenza di testimonianze dirette degli episodi di violenza, ove siano comunque emersi elementi indiziari sufficienti a dimostrare la sussistenza di tali condotte. In tal caso, il giudice può altresì riconoscere all'altro coniuge il diritto a percepire un assegno di mantenimento, ove risulti che quest'ultimo sia privo di redditi propri e versi in condizioni economiche deteriori rispetto all'altro coniuge, il quale risulti invece titolare di un reddito e di un patrimonio immobiliare. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione è volto a tutelare il coniuge vittima di violenze e condotte aggressive del partner, riconoscendogli il diritto di ottenere la separazione per addebito e il conseguente assegno di mantenimento, anche in assenza di testimonianze dirette degli episodi di violenza, purché siano comunque emersi elementi indiziari sufficienti a dimostrarne l'esistenza.