Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 6551 del 15 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:6551PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. si configura quando l'agente dimostri uno stabile inserimento nella struttura organizzativa dell'associazione, idoneo ad attestare la sua "messa a disposizione" in favore del sodalizio per il perseguimento dei comuni fini criminosi. A tal fine, rilevano condotte quali i contatti con esponenti di vertice di altri mandamenti, il conferimento di cariche, la gestione della cassa comune, delle estorsioni e dell'assistenza agli associati detenuti, nonché l'intervento in conflitti tra clan antagonisti. Il precedente giudicato per il reato di cui all'art. 416-bis c.p. non impedisce la configurabilità di un nuovo reato del medesimo tipo in relazione ad un periodo immediatamente successivo, quand'anche le condotte poste in essere siano identiche a quelle già giudicate, trattandosi in ogni caso di fatti diversi sotto il profilo storico-naturalistico e frutto di un rinnovato "prendere parte" al fenomeno associativo. Il giudice di legittimità non può procedere ad una rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione impugnata né all'adozione di nuovi e diversi parametri di ricostruzione e valutazione dei fatti, indicati dal ricorrente come maggiormente plausibili o dotati di una migliore capacità esplicativa rispetto a quelli adottati dal giudice del merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAPOZZI Ange - Presidente

Dott. GALLUCCI Enri - Consigliere

Dott. DI NICOLA TRAVAGLINI Paol - Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debo - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO F. rel. Consiglie - N. 34970/2022

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 4 luglio 2022 emessa dal Tribunale di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. Fabrizio D'Arcangelo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Perelli Simone, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore, avvocato Marco Clementi, anche in sostituzione del codifensore Gianluca Calaf…

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