Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12448 del 20 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:12448PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del sindacato di legittimità sui provvedimenti cautelari personali, è tenuto a verificare esclusivamente la congruità e la coordinazione logica dell'apparato argomentativo che collega gli indizi di colpevolezza al giudizio di probabile colpevolezza dell'indagato, nonché la valenza sintomatica degli indizi, senza poter riesaminare il merito degli apprezzamenti del giudice di merito circa l'attendibilità delle fonti e la rilevanza del materiale probatorio, purché la motivazione sia adeguata, coerente ed esente da errori logici e giuridici. Il controllo di legittimità sulla motivazione non può pertanto investire il giudizio ricostruttivo del fatto e gli apprezzamenti del giudice di merito, restando ad esso estranea la verifica della sufficienza e della razionalità della motivazione sulle questioni di fatto, salvo che non risulti "prima facie" dal testo del provvedimento impugnato la mancanza di motivazione sulla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RIZZO ((omissis)) - Presidente

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Sp. Al. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Palermo, in data 19.10.2007;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. Piercamillo Davigo;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato.

Osserva:

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con ordinanza del 28.9.2007, il Giudice per le indagini pr…

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