Il concorso nel reato di riciclaggio di autovetture si configura anche quando l'imputato, pur non avendo materialmente eseguito le operazioni di alterazione dei dati identificativi e di falsificazione della documentazione, abbia comunque consegnato ai commercianti le auto già "ripulite" e pronte per essere immesse nel mercato come veicoli di "importazione parallela", agendo con la consapevolezza di concorrere nell'attività di riciclaggio. La responsabilità penale per i singoli reati contestati può essere desunta dalla partecipazione all'associazione criminosa finalizzata al riciclaggio, senza che sia necessario l'accertamento della diretta esecuzione di ciascuna condotta illecita, essendo sufficiente la dimostrazione del contributo causale fornito dall'imputato nell'ambito del disegno criminoso comune. Ai fini della valutazione della prova, le dichiarazioni accusatorie rese dai coimputati, unitamente agli esiti delle intercettazioni telefoniche e agli altri elementi di riscontro, possono costituire fondamento per l'affermazione della responsabilità penale, anche in assenza di una confessione dell'imputato. La sentenza di assoluzione emessa in un diverso procedimento, pur se divenuta definitiva, non può essere acquisita nel giudizio di legittimità, in quanto il giudice di cassazione non può procedere ad un nuovo esame del merito della vicenda, ma solo valutare la correttezza della motivazione adottata dal giudice di merito.