Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 45015 del 24 novembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:45015PEN

Massima

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Il concorso esterno in associazione mafiosa è un reato di natura plurioffensiva che lede sia l'ordine pubblico che l'amministrazione della giustizia. Esso si configura quando un soggetto, pur non facendo parte organicamente dell'associazione criminale, fornisce un contributo esterno, anche occasionale e non continuativo, che risulti determinante per il perseguimento degli scopi dell'associazione. Tale contributo deve essere consapevole e volontario, e deve avere un nesso causale con il rafforzamento o la conservazione dell'associazione mafiosa. La giurisprudenza ha elaborato nel tempo i principi per l'accertamento di tale fattispecie, richiedendo la prova della consapevolezza del soggetto di agire in favore dell'associazione, del suo ruolo determinante per il raggiungimento degli scopi criminosi, nonché della concreta idoneità del suo apporto a consolidare la forza dell'organizzazione. Tali principi, pur essendo stati definiti dalla giurisprudenza successivamente all'introduzione della fattispecie normativa, trovano applicazione anche per fatti pregressi, in ossequio al principio di legalità e di irretroattività della legge penale sfavorevole. Pertanto, il giudice è tenuto a verificare la sussistenza di tutti gli elementi costitutivi del reato di concorso esterno, senza poter applicare retroattivamente disposizioni o interpretazioni giurisprudenziali successive al fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

LO. SI. Pi. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza in data 19 novembre 2004 della Corte di appello di Palermo;

Visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CONTI Giovanni.

FATTO E DIRITTO

Con sentenza in data 10 luglio 2002 la Corte di appello di Palermo confermava la sentenza in data 12 giugno 2000 del Tribunale di Palermo, appellata da LO. SI.Pi. , condannato alla pe…

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