Cassazione penale Sez. III sentenza n. 28239 del 20 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:28239PEN

Massima

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Il possesso di beni di interesse artistico, storico o archeologico, appartenenti al patrimonio indisponibile dello Stato fin dal momento della loro scoperta, si presume illegittimo, pertanto il detentore ha l'onere di dimostrare di averli legittimamente acquistati ai sensi della normativa vigente. In assenza di tale prova, il giudice deve disporre la restituzione dei beni sequestrati al Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, essendo sufficiente l'accertamento della "culturalità" dei beni, desumibile dalle loro caratteristiche oggettive, senza necessità di un formale provvedimento amministrativo che ne dichiari l'interesse culturale. Inoltre, la prova della legittima provenienza dei reperti non può essere fornita per la prima volta nel giudizio di legittimità, ma deve essere offerta già nel giudizio di cognizione o in sede di incidente di esecuzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. CORDOVA Agostino - Consigliere

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. FIALE Aldo - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) Te. Ma. , nato il (OMESSO);

avverso l'ordinanza del 21.7.2009 del Tribunale di Napoli, sez.dist. di Portici;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));

lette le conclusioni del P.G., Dr. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.

OSSERVA

1) Con sentenza in data 25.11.2008 il Tribunale di Napoli, sez.dist.di Portici, dichiarava non doversi procedere nei confronti di Te. Ma. in ordine al reato di c…

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