Il provvedimento di revoca di una gara pubblica, adottato dopo l'aggiudicazione definitiva dell'appalto, è illegittimo ove non sia preceduto dalla comunicazione di avvio del procedimento all'aggiudicatario, in quanto tale provvedimento incide direttamente sulla posizione giuridica favorevole conseguita da quest'ultimo. Ciò in quanto, ai sensi dell'art. 21-bis della legge regionale n. 7/2002, che recepisce l'art. 21-bis della legge n. 109/1994, il verbale di aggiudicazione provvisoria diviene definitivo decorsi sette giorni dalla gara in assenza di rilievi o contestazioni, ovvero entro dieci giorni dalla loro trasmissione in caso di rilievi, senza che l'amministrazione abbia adottato un provvedimento di diniego. L'amministrazione non può disapplicare unilateralmente tale disciplina normativa, rimettendo alla propria volontà la scelta della normativa da applicare, in quanto l'ambito di applicabilità delle disposizioni è stabilito dalla legge stessa. Pertanto, in presenza di un'aggiudicazione definitiva, l'amministrazione, prima di procedere in via di autotutela alla revoca della gara, è tenuta a comunicare l'avvio del procedimento all'aggiudicatario, al fine di consentirne la partecipazione, non potendo trovare applicazione l'eccezione di cui all'art. 21-octies della legge n. 241/1990, attesa la natura discrezionale del provvedimento di revoca.