Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22656 del 29 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:22656PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La connessione qualificata tra i reati, ai fini dell'applicazione della retrodatazione dei termini di custodia cautelare di cui all'art. 297, comma 3, c.p.p., richiede che vi sia un vincolo rilevante ai fini della continuazione o della connessione teleologica tra il delitto associativo e i reati-fine, non essendo sufficiente la mera circostanza aggravante di cui all'art. 7 della L. n. 203/1991. Inoltre, la desumibilità degli elementi posti a fondamento della seconda ordinanza cautelare dagli atti relativi alla prima non può essere generica, ma deve riguardare elementi sufficienti a legittimare l'emissione della seconda misura, non essendo sufficiente che parte degli elementi investigativi fossero già noti all'organo inquirente. Infine, la diversità dei procedimenti penali e l'accertamento dei fatti sulla base di fonti probatorie distinte escludono la sussistenza dei presupposti per l'applicazione della retrodatazione dei termini di custodia cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. LU. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 12/12/2008 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARASCA GENNARO;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Dott. FEBBRARO Giuseppe, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

La Corte di Cassazione:

OSSERVA

Il Tribunale del riesame di Napoli, con ordinanza emessa in data 12 dicembre 2008, ha rigettato l'appello proposto da Ca. Lu. avverso il provvedimento del GI…

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