Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11753 del 24 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:11753PEN

Massima

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Il giudice, nell'esaminare la richiesta di riesame di un provvedimento cautelare, deve valutare attentamente gli elementi probatori a carico dell'indagato, senza essere vincolato da una rigorosa interpretazione formale degli stessi, ma privilegiando un'analisi complessiva e sostanziale delle risultanze istruttorie. Pur essendo tenuto a considerare le deduzioni difensive, il giudice non è obbligato a un'analitica confutazione di ogni singolo argomento, essendo sufficiente che la motivazione dia conto in modo logico e coerente delle ragioni che giustificano l'adozione della misura cautelare, sulla base delle esigenze cautelari e degli indizi di colpevolezza emersi. La valutazione del giudice, se adeguatamente motivata, non può essere censurata per il solo fatto di aver privilegiato un'interpretazione dei fatti meno favorevole all'indagato, purché tale interpretazione non risulti manifestamente illogica o irragionevole. Inoltre, il giudice, nel disporre la misura cautelare, deve tener conto della durata e della gravità della condotta contestata, nonché della disponibilità di denaro da parte dell'indagato, al fine di ritenere adeguata e proporzionata la misura applicata, anche in relazione alle esigenze cautelari accertate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ga. Am. , nata a (OMESSO);

Pe. Lu. , nato a (OMESSO);

Pe. Ca. , nata a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Salerno, in data 29.9.2010;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. Piercamillo Davigo;

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, Dott. MONTAGNA Alfredo, il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato;

Udito il difenso…

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