Il vincolo paesaggistico e ambientale imposto su un'area non consente la sanatoria di opere edilizie abusive realizzate in assenza o in difformità del titolo edilizio, anche qualora non comportino inedificabilità assoluta, in quanto la normativa statale sul condono edilizio (art. 32, comma 27, lett. d, d.l. n. 269/2003, conv. in l. n. 326/2003) prevale sulla disciplina regionale più permissiva (art. 23 l.r. Sicilia n. 37/1985) e non ammette deroghe. La formazione del silenzio-assenso è esclusa quando l'istanza di condono non possiede i requisiti sostanziali per l'accoglimento, non essendo il silenzio-assenso uno strumento di liberalizzazione, ma di semplificazione amministrativa. Il provvedimento di rigetto del nulla osta, in tali casi, ha carattere vincolato e non richiede la previa comunicazione di avvio del procedimento né una specifica motivazione sulle ragioni di interesse pubblico, non potendo il privato vantare alcun affidamento tutelabile sulla conservazione di una situazione di fatto abusiva.