Cassazione penale Sez. II sentenza n. 33959 del 12 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:33959PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve verificare la congruenza e la coordinazione logica dell'apparato argomentativo del provvedimento impugnato, senza poter sindacare la ricostruzione dei fatti e gli apprezzamenti del giudice di merito circa l'attendibilità delle fonti e la rilevanza dei risultati probatori, purché la motivazione sia adeguata, coerente ed esente da errori logici e giuridici. Il pericolo di reiterazione del reato, quale requisito per l'attualità delle esigenze cautelari, sussiste ogni volta che vi sia un concreto pericolo di recidiva, desumibile dall'analisi della personalità dell'indagato, anche se non imminente, essendo sufficiente che tale pericolo sia prossimo all'epoca di applicazione della misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DE SANTIS ((omissis)) - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 80/17 in data 30/01/2017 del Tribunale di CATANIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Giuseppe COSCIONI;
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. BALDI Fulvio che ha chiesto rigettarsi il ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS) il quale ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FAT…

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