Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38162 del 24 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:38162PEN

Massima

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Il delitto di violenza o minaccia a pubblico ufficiale è un reato di mera condotta assistito da dolo specifico, che si consuma indipendentemente dal raggiungimento dello scopo prefissatosi dal reo. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato, non è necessario che le minacce abbiano effettivamente costretto il pubblico ufficiale a omettere o ritardare l'esercizio delle proprie funzioni, essendo sufficiente che le espressioni utilizzate dall'imputato siano idonee a incutere timore e a turbare il regolare svolgimento dell'attività del pubblico ufficiale. La valutazione della gravità e dell'idoneità delle minacce a integrare il reato in esame rientra nel prudente apprezzamento del giudice di merito, la cui motivazione non può essere sindacata in sede di legittimità se congrua e immune da vizi logici o giuridici. Inoltre, la determinazione della pena e il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche, se adeguatamente motivati, non possono essere oggetto di censura in sede di legittimità, in quanto rientrano nell'ambito del potere discrezionale del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo Presidente del 27/09/2 -

Dott. GARRIBBA Tito Consigliere SENTE -

Dott. SERPICO Francesco Consigliere N. 1 -

Dott. GRAMENDOLA Francesco rel. Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. FIDELBO Giorgio Consigliere N. 4691/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ME. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2257/2008 CORTE APPELLO di FIRENZE, del 12/10/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/09/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO PAOLO GRAMENDOLA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'Angelo Gio…

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