Cassazione penale Sez. III sentenza n. 25861 del 3 luglio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:25861PEN

Massima

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Il possesso di sostanza stupefacente, anche in quantità inferiore ai limiti indicati dalla legge, può integrare il reato di detenzione ai fini di spaccio qualora siano presenti ulteriori elementi, come la suddivisione in dosi, il luogo pubblico in cui avviene la detenzione e la condotta non collaborativa del soggetto, che consentano di desumere la finalità di cessione a terzi. La causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, di cui all'art. 131-bis c.p., è strutturalmente e teleologicamente diversa dalla fattispecie attenuata di cui all'art. 73, comma 5, d.P.R. 309/1990, richiedendo una valutazione complessiva della condotta, del grado di colpevolezza, dell'entità del danno o del pericolo e del carattere non abituale della stessa, elementi che possono essere disattesi dal giudice di merito con motivazione congrua e non contraddittoria, insindacabile in sede di legittimità. Il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, pur in presenza di elementi favorevoli all'imputato, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, la cui valutazione è incensurabile in cassazione se sorretta da adeguata motivazione che dia conto delle ragioni prevalenti della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta da

Dott. GALTERIO Donatella - Presidente

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

Dott. REYNAUD ((omissis)) - Consigliere

Dott. MAGRO ((omissis)) - Relatore

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Do.Ro. nato a T il (Omissis)
avverso la sentenza del 19/04/2023 della CORTE APPELLO di ROMA
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ((omissis)) MAGRO;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore GIANLUIGI PRATOLA che ha concluso chiedendo l'inammissibilità del ricorso
RITENUTO IN FATTO
1. Do.Ro. ricorre per cassazione avverso la sentenza in epigrafe indicata, con la quale la Corte di appello di Roma, in punto di responsabilità, ha confermato la senten…

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