Consiglio di Stato sentenza n. 4595 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:4595SENT

Massima

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La revoca dell'autorizzazione per il commercio di oggetti preziosi è legittima quando l'esercente abbia dimostrato una reiterata e grave mancanza di affidabilità e buona condotta nell'esercizio dell'attività, desumibile da precedenti condanne penali per reati connessi all'attività stessa e da reiterate irregolarità nella tenuta dei registri obbligatori, tali da compromettere i requisiti di onorabilità e affidabilità richiesti per il rilascio del titolo autorizzatorio. L'obbligo di annotazione puntuale e precisa delle operazioni di compravendita di oggetti preziosi, previsto dalla normativa di settore, non ha mero valore formale, ma sostanziale, essendo funzionale alla tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica attraverso la tracciabilità degli oggetti, in funzione preventiva della commissione di reati. Pertanto, la reiterata e grave inosservanza di tali obblighi di registrazione, anche in assenza di una definitiva condanna penale, può legittimare la revoca dell'autorizzazione, in quanto sintomatica di una carenza dei requisiti di affidabilità e buona condotta richiesti per l'esercizio di tale attività commerciale.

Sentenza completa

Pubblicato il 04/07/2019

N. 04595/2019REG.PROV.COLL.

N. 09666/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9666 del 2018, proposto da ((omissis)), rappresentato e difeso dall’((omissis)) e dall’((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e con domicilio eletto presso lo studio dello stesso ((omissis)) in Roma, viale Parioli, n. 72;

contro

Ministero dell’Interno, in persona del Ministero
pro tempore
, e Questura di Cosenza, in persona del Questore
pro tempore
, entrambi rappresentati e difesi
ex lege
dall’Avvocatura Generale dello Stato, presso i cui uffici sono domiciliati in Roma, via dei Portoghesi, n. 12;

per la riforma

della sentenza n. 796 del 3 aprile …

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