Il proprietario di un immobile che abbia realizzato opere edilizie in parziale difformità dal titolo abilitativo originario, senza completare i lavori per mancanza di fondi, può presentare istanza di accertamento di conformità ai sensi degli artt. 36 e/o 37 del T.U. edilizia, al fine di regolarizzare le irregolarità urbanistiche, a condizione che dimostri la scindibilità delle opere da sanare rispetto a quelle ritenute insanabili e proceda preventivamente all'abbattimento di queste ultime. Tuttavia, qualora l'istanza di sanatoria venga respinta, anche per silenzio rigetto, il Comune può legittimamente ordinare la demolizione delle opere non conformi al progetto originariamente approvato, anche se i lavori non sono stati completati entro il termine indicato nel titolo edilizio, in quanto in tal caso è necessario munirsi di un nuovo titolo abilitativo. Il mancato completamento dei lavori entro il termine previsto non impedisce al Comune di valutare la difformità tra quanto originariamente assentito e quanto effettivamente realizzato, con conseguente possibilità di adottare il provvedimento sanzionatorio di demolizione.