Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 20202 del 25 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:20202PEN

Massima

Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La sussistenza di elementi concreti, quali dichiarazioni convergenti di parti lese e riscontri desumibili da intercettazioni telefoniche, che dimostrino l'azione di pressione e le richieste di pagamenti indebiti da parte dell'imputato, integra il reato di estorsione, a prescindere dalle allegazioni difensive che non risultino idonee a giustificare il pacifico uso di tali mezzi di pressione. Inoltre, la valutazione delle esigenze cautelari può fondarsi sulla gravità e continuità dell'azione illecita, nonché sulla personalità dell'imputato, desumibili anche da precedenti penali, senza che sia necessaria la dimostrazione di un radicale e irreversibile cambiamento nelle sue scelte di vita.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO ((omissis)) del 19/04/2 -

Dott. LANZA ((omissis)) SENTE -

Dott. FAZIO ((omissis)) N. -

Dott. CARCANO ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. PETRUZZELLIS Anna rel. Consigliere N. 8376/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato ad (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 30/01/2012 del Tribunale di Palermo;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

…

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