Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30988 del 16 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:30988PEN

Massima

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Il reato di riduzione in schiavitù o servitù di cui all'art. 600 c.p. si configura quando l'agente esercita su altri poteri corrispondenti a quelli del diritto di proprietà, riducendo o mantenendo la vittima in uno stato di soggezione continuativa, anche senza una totale privazione della libertà personale, attraverso condotte realizzate con violenza, minaccia, inganno, abuso di autorità, approfittamento di una situazione di inferiorità fisica, psichica o di vulnerabilità della persona offesa. Il reato si consuma con la costrizione della vittima a prestazioni lavorative, sessuali o all'accattonaggio, a prescindere dalla durata della condizione di assoggettamento, essendo sufficiente anche una sola prestazione. L'elemento soggettivo del reato è il dolo specifico di sfruttamento della persona. La fattispecie tutela il bene giuridico della dignità e libertà personale, a prescindere dallo stato di libertà precedente della vittima, e può configurarsi anche in assenza di una totale privazione della libertà personale, essendo sufficiente una soggezione continuativa e pervasiva dell'agente sulla vittima, equivalente all'esercizio dei poteri del diritto di proprietà. L'accertamento della sussistenza del reato richiede una valutazione complessiva delle modalità della condotta e delle condizioni della persona offesa, senza che sia necessaria la prova di una effettiva e totale limitazione della libertà personale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

e dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno;

avverso l'ordinanza del 13/4/2015 del Tribunale di Salerno;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. GALASSO Aurelio, che ha concluso per il rigetto del ricorso del (OMISSIS) e per l'annullamento…

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